San Gimignano, storica sosta per pellegrini, mercanti e soldati che percorrevano la via francigena, la strada romana che portava da Roma a Canterbury e nota per il suo vino bianco, la Vernaccia, bevuto alla corte dei Medici e rammentato da Dante nel XXIV canto del purgatorio: siamo nel girone dei golosi, tra signori e Papi, gli unici che si potevano permettere di peccare di gola ed è qui che Dante incontra Bonagiunta insieme a Papa Martino IV di Tours, che sta scontando le sue pene per il suo amore per le anguille e la vernaccia.
Oggi 16 febbraio 2023, per l’anteprima della vernaccia ’22 e riserva’21, incontriamo ai banchi i produttori, nella magnifica vetrina del museo R.nDe Grada, che affianca la Torre Grossa (1311), la più alta delle torri della città, da cui si può godere di panorami indimenticabili.
La galleria, conserva numerose tele dell’artista milanese e testimonianze di pittori del’900, periodo di grande fervore artistico. Anche la Vernaccia di S.Gimignano, considerata un vino di minore importanza, sta rivivendo un periodo di rinascita grazie alla dedizione, la pazienza, e un pizzico di follia dei vignaioli, convinti che un vitigno così generoso su terreni scolpiti dal mare, non dovesse certo chinare la testa di fronte a suo fratello Sangiovese.
La locandina dell’evento suggerisce una storia tutta da raccontare:
“UNICA, NOBILE E RIBELLE “ “L’UNICA REGINA BIANCA NELLA TERRA DEI RE ROSSI”
Affacciati alle finestre del museo, si ammira il maestoso e aggraziato spettacolo che il tempo ha regalato a quest’angolo di mondo e si intuisce che sarà il tempo a regalare anche a questa vernaccia grazia e armonia.
Il 3 marzo del 1966, con un decreto, il Presidente della Repubblica Saragat, istituisce le prime 4 DOC Italiane. La vernaccia di S.Gimignano, l’EST EST EST, l’Ischia (bianco/rosso/e superiore) ed il Frascati.
Vini storici strettamente legati alla loro terra di origine il cui riconoscimento fu poi pubblicato sulla gazzetta ufficiale il 6 maggio successivo per la vernaccia e solo a seguire per gli altri; è questo il motivo per cui si considera la vernaccia la prima DOC Italiana.
Nel 1972 nasceva il consorzio, dall’unione di alcuni viticoltori con l’intento di valorizzare e promuovere l’antico vino bianco dalle caratteristiche uniche.
Nel 1993 arriva il riconoscimento massimo, la DOCG e nel 2012, il consorzio, che già rappresenta il 40% dei produttori ed il 65% delle produzioni, fa un ulteriore passo e diviene CONSORZIO ERGO OMNES che tutela e promuove tutti coloro che rivendicano la denominazione anche se non associati.
La DOCG è autorizzata solo entro i confini del comune di San Gimignano, una zona estremamente limitata, su terreni collinari non oltre i 500 MT slm. I terreni devono essere composti da sabbie gialle e argilla con una densità di impianto di almeno 4000 ceppi e una resa per ettaro di 9 t., l’uva utilizzata deve essere vernaccia min.85%, sono consentite al max 15% di uve a bacca bianca autorizzate in toscana ma non aromatiche, il disciplinare prevede inoltre una versione riserva, con almeno 11 mesi di affinamento di cui 3 in bottiglia.
L’annata ‘22 è stata senz’altro difficile da gestire per i vignaioli; pochissime le piogge invernali, le piante hanno avuto un rapido sviluppo vegetativo dovuto alle elevate temperature fin da maggio. Per fortuna le piogge di fine agosto, hanno consentito alla vigna di uscire da un forte stato di stress, ed il frutto ha potuto maturare. L’annata molto calda, pone maggiormente l’accento sul risultato del lavoro dei vignerons; ognuno col proprio stile, non migliori, non peggiori, ma diversi i loro obiettivi, uniti però dalla consapevolezza che il loro lavoro parte dall’amore per la vigna ed è proprio dalla vigna che i “vignaioli artisti” iniziano a dare il proprio carattere al vino.
Abbiamo assaggiato:
• Vernaccia DOCG ASTREA 2021 di Alessandro Tofanari
Alessandro ci parla del rispetto per la linfa delle sue vecchie viti e della maturazione fenolica, ci colpisce la bella sapidità e l’instancabile beva.
• Vernaccia di S.G DOCG CLARA STELLA 2022 di Cappellasantandrea
Non ancora imbottigliato, ma uscito direttamente dalla bolla, vino che si fa già apprezzare per le note balsamiche, asparago selvatico , fiori ed erbe di campo , una sapidità spiccatissima.
• Vernaccia di S.G DOCG fiore2021 di Montenidoli
Abbiamo chiesto ad Alessio di Montenidoli di descriverci la vernaccia della signora Elisabetta, la proprietaria dell’azienda, e lui senza nessuna esitazione ci dice:. … Pura.
Descrive così, e non delude…..Grande rispetto per il territorio e per un vitigno come la vernaccia che va saputo aspettare.
• CARATO 2019 vernaccia di S.G DOCG Montenidoli
Fermentazione in legno, in bocca lunghezza infinita.
• Vernaccia di S.G DOCG RISERVA ISABELLA 2019 DI S Quirico
Un bel profumo intenso di nocciola e mandorla, una spiccata sapidità, ampio e persistente, un vino sincero e tradizionale, aggraziato come la signora Isabella che ce lo racconta.
Presenti ai banchi anche ABBAZIA MONTEULIVETO-CASA ALLE VACCHE-CASA LUCII-CASALE FALCHINI-CESANI-COLLEMUCIOLI-COLLINA DEI VENTI-FATTORIA DI FUGNANO-FATTORIA LA TORRE-FATTORIA POGGIO ALLORO-FATTORIA SANDONATO-FATTORIE MELINI-FORNACELLE-GEOGRAFICO-GUICCIARDINI STROZZI- GUIDI-IL COLOMBAIO DI SANTA CHIARA-IL LEBBIO-ILPALAGIONE-LA LASTRA-LA ROCCAIA-MACINATICO-MORMORAIA-PALAGETTO-PANIZZI-PIETRASERENA-PODERE LE VOLUTE-PODERI ARCANGELO-PODERI DEL PARADISO-SAN BENEDETTO-SIGNANO-TENUTA LA VIGNA-TENUTA LE CALCINAIE-TERREDI SOVERNAJA-TERUZZI-TOLLENA-VAGNONI
Certo non mancheremo di assaggiarli nei prossimi due week-end di febbraio’23 del18/19/20 e del 25/26/27dedicati alla regina dei bianchi alla rocca di Montestaffoli dove si terrà il consueto appuntamento del “degusta le nuove annate”.
Articolo di Valeria Betti