Bentornati a tutti! Finalmente ripartono le nostre avventure alla scoperta di novità, curiosità e soprattutto in compagnia.
Per la ripartenza abbiamo pensato ad una bella domenica insieme, il tempo ci ha anche voluto bene per cui tutti pronti come sempre al nostro punto di ritrovo e via verso Gambassi Terme, dove il nostro amico Raffaele ci attende per aprirci le porte della sua Azienda Agricola Le Caprine!
Raffaele abbiamo avuto il piacere di conoscerlo durante le giornate dello scorso Prato Wine dove esponeva i propri vini e aveva già iniziato ad incuriosirci.
Raffaele infatti non è solo produttore di vino, ma insieme a suo fratello e sua cognata gestisce dal 2016 un’Azienda Agricola immersa tra le colline della Val d’Elsa, che, come si può facilmente intuire dal nome, accoglie circa un centinaio di capre di razza Camosciata delle Alpi dalle quali produce ottimi formaggi.
Accolti sotto ad una bella pergola, ci salutiamo ed iniziamo il tour andando per prima cosa alla scoperta della stalla dove appunto stanno le capre e 3 caproni che regolarmente vanno al pascolo per nutrirsi di erba fresca e regalare un latte ricco di profumi e sapori del territorio.
Salutate le caprette, Raffaele ci fa strada verso la vigna, passando accanto ad un campo dove, visto il periodo, ci sono tanti covoni di grano, ed è a questo punto che la nostra Monalda grida: …“Tutti sulle BALLE!” e quando la delegata ordina…via! Tutti sopra! Ci siamo subito fatti riconoscere ovviamente…ma una bella foto ci voleva!
La vigna, piantata nel 1970, conta circa 2ha coltivati a Sangiovese, Canaiolo, Colorino, Trebbiano e Malvasia, i tipici del Chianti Classico.
L’Azienda produce 6 tipologie di vino, le uve vengono raccolte in cassetta e per la macerazione di alcuni vini vengono utilizzate anfore sia dell’Impruneta che di Tava, nonché cemento, barrique e tonneaux.
Barrique e tonneaux vengono utilizzati per la produzione del macerato e di alcuni rossi. Mentre alcuni bianchi fanno un passaggio in barrique di acacia.
Con tutta questa produzione di vini e formaggi a questo punto non vediamo l’ora di procedere all’assaggio.
Saliamo al primo piano dell’Azienda dove in una bella sala rustica ci attende la nostra tavola apparecchiata.
Michela, la casara, con grande passione ci racconta il suo lavoro quotidiano impegnato nella produzione dei formaggi. La produzione avviene nel laboratorio aziendale, ricavato nelle vecchie stalle della fattoria, dove ogni giorno il latte fresco delle capre viene trasformato nei formaggi caprini. La lavorazione avviene tutta a latte crudo e le metodologie di produzione guardano verso il Nord Italia e la Francia.
La produzione spazia fra caprini freschissimi, affinati e stagionati, a crosta fiorita o a crosta lavata, a pasta molle o a pasta semidura.
Ecco quello che oggi abbiamo il piacere di degustare:
Coagulazione acida (lattica):
- Caprino fresco (lavorazione alla francese)
- Bouchon (10gg di affinamento)
- Pyramide (2 settimane di affinamento)
- Toma lattica (1 mese e mezzo di affinamento, forme da 1 Kg)
- Crottin (impastato a mano, 2 mesi di affinamento)
Coagulazione presamica:
- Toma giovane (3 mesi di affinamento, forme da 3 Kg)
- Cenerina (utilizzato carbone vegetale)
- Il Bianco (come la cenerina ma senza carbone, maturazione più lenta)
- Toma Stagionata (5 mesi di affinamento, si utilizzano i batteri tipici del parmigiano)
Insieme a questo bel piatto però, non possiamo che sbizzarrirci giocando ad abbinare i vini, per cui Raffaele, dal canto suo, ci racconta tutta la loro produzione.
Il bianco, il rosato ed il macerato, sono dedicati al piatto di formaggi, mentre per i rossi, Raffaele ci delizia con un bel piatto di pasta al ragù di cinghiale.
- BIANCO 2023
60% Trebbiano, 40% Malvasia
12 ore di macerazione sulle bucce. Fermentazione malolattica svolta. Qualche mese di affinamento in barrique di acacia.
Di un giallo paglierino brillante, bouquet fruttato e grande acidità accompagnato da un finale leggermente agrumato.
- ROSATO 2023
60% Ciliegiolo, 40% Sangiovese
Affinamento in cemento e in acciaio
Colore rosa cerasuolo carico. Predominano le note di rosa e lampone, nonché i sentori floreali.
- MACERATO 2021
60% Trebbiano, 40% Malvasia
5 mesi di macerazione sulle bucce e 7 mesi di affinamento in barrique di rovere e acacia.
Colore ambrato intenso. Bouquet complesso nel quale spiccano sentori floreali che al palato accompagnano un leggero tannino e note di miele e frutta matura.
- MACERATO 2020
60% Trebbiano, 40% Malvasia
5 mesi di macerazione sulle bucce e 5 mesi di affinamento in anfore dell’Impruneta.
Colore ambrato intenso. Come nel precedente, il bouquet è complesso, gli aromi di miele di castagno e frutta matura predominano insieme al tannino ben presente. Non manca una buona acidità ad armonizzare tutte le sensazioni.
- SANGIOVESE 2023
100% Sangiovese
Affinamento in cemento.
Rosso rubino intenso. Profumi di rosa e frutti rossi, in bocca morbido e fresco.
- SPONTANEO 2021
Sangiovese – Canaiolo – Colorino
18 mesi di affinamento in barrique.
Rosso rubino intenso e brillante con riflessi porpora. Nel calice molto complesso, dominano i sentori di frutti rossi, mirtillo, amarena che a poco a poco si spostano su note più evolute di caffè, cacao e tabacco. Anche al palato complesso, persistente ed equilibrato con tannini morbidi.
- SPONTANEO 2020
Sangiovese – Canaiolo – Colorino
18 mesi di affinamento in barrique.
Tutti i sentori del precedente si assestano ancora di più confermando la complessità del vino che ci troviamo nel calice.
Ma il pranzo non è ancora terminato, i padroni di casa infatti ci hanno preparato uno yogurt fatto con latte di capra ovviamente, servito con una marmellata di arance amare. Che insieme ai dolcini portati da noi formano un piacevole fine pasto che Raffaele sfrutta per farci provare i suoi vini dolci: il Muffato, il Nocino ed il vino di Nocino.
E così, anche questa degustazione è andata; il tempo di acquisti vari, un breve momento di relax sotto il pergolato e ovviamente la foto di rito. Ma non abbiamo ancora voglia di salutarci per cui montiamo in macchina e ci diamo appuntamento nella vicina Montalcino dove ci “perdiamo” tra i caratteristici vicoli con l’obiettivo di arrivare a provare la famosa gelateria Dondoli. Riconosciamo subito dove si trovi vista la lunga fila che esce dall’ingresso e così, con un po’ di pazienza, anche noi possiamo gustarci un buon gelato.
Giusto il tempo di finire di mangiare che stavolta è il meteo che decide per noi…un nuvolone infatti copre le nostre teste…e ci becchiamo pure una bella sciacquata! Ma come dice il detto…gita bagnata, gita fortunata! Per cui contenti e soddisfatti riprendiamo la via del ritorno e ci diamo appuntamento alla prossima uscita! Grazie a tutti! Ci vediamo ad Ottobre!
Articolo di Sara Bessi